Museo
di Torcello
Museo di Torcello
Ultime notizie
Sala espositiva, veduta d’insieme
Sezione Archeologica
Coppia di figure femminili in trono Demetra e Kore (frammentaria), IV secolo a.C.
Sezione Archeologica
Ritratto di giovane con acconciatura a folti riccioli (ritratto giovanile di Marco Aurelio?), metà II sec. d.C.
Sezione Archeologica
Ceramica greca e vernice nera
Vetrina n. 3, Sezione Archeologica
Bronzi protostorici: armilla (bracciali) e collane
Vetrina n. 5, Sezione Archeologica
Vasi apuli e vasi campani a figure rosse, fine IV - inizi III sec. a.C.
Vetrina n. 6, Sezione Archeologica
Ceramica comune romana: olla e bicchiere
Vetrina n. 8, Sezione Archeologica
Chiavi romane in ferro
Vetrina n. 9, Sezione Archeologica
Bronzi romani: amuleti, fibule, piccoli strumenti, suppellettili da mensa
Vetrina n.10, Sezione Archeologica
Supporti di lucerne decorati con figure femminili a rilievo, metà I-II secolo d.C.
Sezione Archeologica
Agata intagliata con guerriero inginocchiato con armatura e scudo, probabilmente usata come sigillo
II-I secolo a.C. Sezione Archeologica
Lucerne africane VI secolo d.C. e ampolle di San Menas V-VI secolo d.C.
Sezione Archeologica
Testa femminile velata in terracotta, III-II secolo a.C.
Sezione Archeologica
Pisside in avorio con raffiguranti due amorini posti di spalle
Sezione Archeologica
Bronzi romani: brocca I-II secolo d.C. e bicchiere
Sezione Archeologica
Cratere mesocorinzio a colonnette con scene di battaglia tra guerrieri armati di lancia e scudo e animali nella fascia inferiore, 590 – 575 a.C.
Sezione Archeologica
Anforetta micenea con ansa a staffa 1300-1230 a.C.
Sezione Archeologica
Vasi attici a figure rosse: due Pelike e coperchio di pisside, fine V-metà IV secolo a.C.
Sezione Archeologica
Vasi apuli di stile geometrico: brocca, fine IV secolo a.C. e trozzella, fine IV-inizi III secolo a.C.
Sezione Archeologica
Testa ritratto femminile con acconciatura a tre file di riccioli a chiocciola, scultura romana del I secolo d.C.
Sezione Archeologica
Leone Marciano con lo stemma di casa Calbo, secolo XV (?)
Esterno sulla parete di fondo tra il Palazzo dell’Archivio e il Palazzo del Consiglio
San Bartolomeo, bassorilievo del XV secolo
Esterno vano sotto scala del Palazzo dell’Archivio
Pozzo cubico in marmo, secolo VIII, dettaglio del motivo scolpito sui quattro lati: croce greca con estremità espanse - Esterno
San Giovanni Evangelista, altorilievo fine del secolo XIV (?), dalla facciata dell’omonima chiesa in Torcello
Esterno, ai piedi della scala del palazzo dell’Archivio
Stemmi gentilizi di famiglie veneziane, leoni marciani e Sant’Andrea
Esterno sulla parete di fondo tra il Palazzo dell’Archivio e il Palazzo del Consiglio
Scodelle (frammento di piede con vasca) in ceramica ingobbiata e graffita, produzione veneziana sec. XVI
Sezione Medievale Moderna
Vetrina con cimeli torcellani, bolle plumbee, sigilli
Sala superiore, Sezione Medievale Moderna
Testa di angelo, frammento di mosaico proveniente dalla zona absidale della Basilica di Torcello, fine secolo XII
Sezione Medievale Moderna
Sant’Anna in trono con la Vergine, scultura lignea seconda metà del XIV secolo (?)
Sezione Medievale Moderna
Base onoraria romana con iscrizione, adattata a pozzo e decorata con grifoni sul lato opposto nel secolo X
Sezione Medievale Moderna
Particolare di frammento di pluteo con nastro sottile (lemnisco) terminante a testa di animale
Sezione Medievale Moderna
Vergine in trono con il Bambino benedicente, prima metà del secolo XIII. Formella parte della pala d’oro della Basilica di Torcello
Sezione Medievale Moderna
Sala superiore, vista d’insieme
Sezione Medievale Moderna
Bassorilievo in pietra d’Istria, forse insegna della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, secolo XV
Sezione Medievale Moderna
Acquasantiera in marmo con iscrizione in lettere greche, seconda metà del VI secolo
Sezione Medievale Moderna
Vergine orante, scultura lignea policroma, fine del secolo XV
Sezione Medievale Moderna
Museo di Torcello
Il Museo di Torcello racconta la storia di un’isola che sicuramente già dal I secolo d.C. era un punto di approdo e scambio commerciale tra il mare e l’entroterra, una sorta di primo scalo per la città romana di Altino connessa alle principali antiche direttrici viarie di collegamento con l’est e il nord Europa: la via Annia e la via Claudia Augusta. Abitata e dotata di strutture portuali e commerciali, inserita nel sistema economico romano imperiale, Torcello si svilupperà ulteriormente nei secoli delle invasioni e della formazione dei regni romano-barbarici, offrendo alla popolazione della terraferma un luogo sicuro dove risiedere e formare una più ampia comunità che raggiunse il suo massimo sviluppo nel X secolo. Torcello fu così, prima di Rialto e di Venezia, la città della laguna, un luogo florido e dedito al commercio.
Il Museo nasce nel 1870 per iniziativa di Luigi Torelli, ex Prefetto di Venezia, per salvare dalla dispersione il patrimonio artistico di Torcello e per raccogliervi i reperti trovati nelle isole adiacenti e nella vicina terraferma.
Nel 1872 il Museo fu donato alla Provincia di Venezia e affidato alla direzione di Nicolò Battaglini già collaboratore di Torelli. Gli subentrò Cesare Augusto Levi che proseguì la raccolta dei reperti locali e introdusse nel Museo oggetti della sua collezione personale. Nel 1887 acquistò e restaurò il Palazzo dell’Archivio sistemandovi le raccolte archeologiche in quello che chiamò il Museo dell’Estuario e che donò alla Provincia. Il 14 maggio 1889 ebbe luogo l’inaugurazione del Museo Provinciale.
Con la direzione di Luigi Conton (dal 1909), di Adolfo Callegari (fino al 1948) e di Giulia Fogolari (dal 1949) le collezioni furono riordinate più volte ed organizzate nelle due attuali sezioni: la medievale e moderna nel Palazzo del Consiglio e l’archeologica nel Palazzo dell’Archivio. In anni più recenti la Provincia di Venezia – oggi Città Metropolitana di Venezia – oltre al restauro dei due edifici ha curato la catalogazione e lo studio scientifico del patrimonio museale in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, l’Università Ca’ Foscari e la Regione del Veneto.
Il Museo è articolato nelle due sezioni espositive l’Archeologica e la Medievale e Moderna. Un percorso che, partendo dai ritrovamenti che attestano gli intensi scambi commerciali che coinvolgevano la laguna e i suoi abitanti già in epoca micenea (II millennio a.C.), si snoda tra testimonianze venete, preromane e romane, bizantine e altomedievali e attraversa i tempi gloriosi della Serenissima per giungere sino al XIX secolo.
Il Palazzo dell'Archivio e la sezione archeologica
Il Palazzo dell’Archivio ha custodito per secoli l’archivio dell’isola che solo nel 1818 (anno della soppressione della Diocesi di Torcello) fu trasferito all’Archivio di Stato di Venezia.
La struttura originaria, caratterizzata dalla loggia al piano terreno a dalla trifora veneto bizantina al piano superiore, risale alla fine del XII secolo, ma l’edificio ha subito diversi interventi con parziali demolizioni e ricostruzioni.
Nel 1887 Cesare Augusto Levi acquistò e fece restaurare il palazzo (ormai stalla e granaio), rispettandone la facciata, ma modificando il resto e mettendo nella loggia due colonne provenienti da Venezia a sostegno del soppalco.
La collezione della Sezione Archeologica offre un ampio percorso cronologico tracciato da una ricca panoramica di oggetti ed opere che abbracciano la cultura greca, etrusca, centro-italica, paleoveneta e romana, inserendo l’area lagunare nella storia del bacino mediterraneo. L’esposizione è formata da reperti in parte ritrovati a Torcello, nella laguna e nella vicina terraferma prossima ad Altino e da oggetti provenienti da altri contesti, frutto di acquisti sul mercato antiquario e di donazioni. L’arco cronologico coperto va dal paleolitico alla tarda romanità : sono infatti qui esposti reperti che vanno dall’epoca preistorica al periodo paleocristiano comprendendo manufatti di tipologie differenti, dalla ceramica greca, italiota, etrusca e romana, nelle sue varie forme decorative e tecniche di produzione ai bronzi protostorici di fabbrica etrusca, centro-italica e paleoveneta, a destinazione funeraria e votiva. Di epoca romana sono bronzetti figurati a carattere sacro, provenienti da luoghi di culto e larari domestici, ex voto, amuleti, suppellettili da mensa, chiavi, pesi, fibule, anelli e pendagli, strumenti chirurgici ed oggetti da toletta.
Il Palazzo del Consiglio e la sezione medievale e moderna
Il Palazzo del Consiglio, originaria costruzione trecentesca di stile gotico, deve il suo nome al fatto che in esso si riuniva il consiglio maggiore di Torcello, composto da 20 a 40 membri (a seconda delle epoche) appartenenti alla nobiltà torcellana e quindi iscritti nel Libro d’Oro.
Poco si conserva della prima struttura: la scaletta esterna, le bifore, tratti di muratura e la piccola torre con campana, al cui suono si raccoglievano nella piazza i cittadini e le compagnie delle arti.
L’edificio ormai declassato ad uso agricolo, fu acquistato nel 1870 dal conte Luigi Torelli, per ospitare i reperti e gli oggetti d’arte ritrovati nell’isola e nelle zone adiacenti, sia lagunari che di terraferma. I restauri finanziati da Torelli interessarono la parte terrena e introdussero alcune divisioni nel piano superiore – in precedenza costituito da un’unica sala – per facilitare l’esposizione.
Oggi il palazzo del Consiglio è sede della Sezione Medievale e Moderna che raccoglie opere e documenti, datati dai primi secoli dell’era cristiana all’Ottocento, che consentono di percorrere la storia dell’isola di Torcello e dei suoi rapporti con l’area altinate, con la cultura bizantina e con la città di Venezia in un percorso crono-tipologico. Materiali lapidei e frammenti architettonici testimoniano i profondi legami culturali e artistici con l’impero bizantino, sia con la presenza di opere prodotte in oriente, come la splendida acquasantiera del VI secolo o la raccolta di encolpion, medaglie e fibule in bronzo, sia con la persistenza e il riuso di modelli decorativi bizantini in oggetti di produzione locale. Dalla basilica di Torcello sono giunti al museo frammenti della decorazione misura parietale di splendida fattura e la Pala d’Altare in argento dorato del XIII secolo raro esempio superstite, pur se incompleto, di un arredo ecclesiastico diffuso in area lagunare. Sculture lignee di area lagunare, icone bizantine e dipinti su tavola dei secoli XIV e XV di soggetto sacro trovano i loro migliori esempi nel bassorilievo policromo e dorato raffigurante una “Pietà” e nella tavola col Cristo Passo che dimostra evidenti influssi toscani, della Torcello scomparsa, delle sue chiese demolite, ci è lasciata memoria nell’Annunciazione, nell’Adorazione dei Magi, nei Monocromi con storie della Vergine e nelle storie di Santa Cristina della bottega del Veronese, provenienti dalla Chiesa di S. Antonio in Torcello. Della vita sociale e produttiva di Torcello e delle isole vicine oggi sommerse, restano gli echi nei frammenti delle ceramiche di uso quotidiano, nelle monete, nei vetri, nei treppiedi di cottura e negli scarti di fabbrica, memoria di botteghe e attive fornaci.