Villa Widmann
Rezzonico Foscari
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Il complesso monumentale di Villa Widmann dall'alto
La Casa dominicale - Ingresso fronte strada
La Barchessa al tramonto, d'autunno
Il Porticato della Barchessa
Il Laghetto romantico
La Terrazza e le Serre
Il Giardino storico - scorcio
Il Laghetto nei colori dell'autunno
Il Porticato della Barchessa
Villa Widmann
Il viaggiatore che nel Settecento affrontava il tradizionale Tour d’Italie e, a bordo del burchio, tipica imbarcazione rivierasca, risaliva la Brenta da Venezia a Padova, poteva ammirare, in una delle anse formate dal fiume, uno dei gioielli del tardo barocco veneziano, il complesso di Villa Widmann Rezzonico Foscari.
Costruita agli inizi del Settecento per volontà dei Serimann, nobili veneziani di origine persiana, la Villa ottenne l’attuale forma solo nella metà dello stesso secolo, quando la famiglia Widmann, dopo avere acquistato l’immobile, lo rimodernò adeguandolo al gusto rococò francese. Il corpo centrale divenne così accogliente dimora per feste e ricevimenti.
Ad impreziosire il salone principale nel 1765 circa furono chiamati due artisti, allora molto contesi nell’ambiente veneziano, Giuseppe Angeli (1712-1798), discepolo di Giambattista Piazzetta, e Gerolamo Mengozzi Colonna, collaboratore prediletto del Tiepolo. L’attribuzione degli affreschi non è tuttavia certa: alcuni studiosi li ritengono opera di Francesco Zanchi.
Nel 1883 la Villa va all’asta e viene acquisita da Francesco Somazzi. Dopo alcuni passaggi di proprietà la Villa ritorna ai Widmann, ma l’ultima discendente Elisabetta nel 1946 la dona al figlio Ludovico, che nel 1970 la vende alla famiglia Costanzo. Attualmente il complesso è proprietà della Città Metropolitana di Venezia, già Provincia di Venezia.
Gioiello tra i gioielli architettonici costruiti dai nobili veneziani per la loro villeggiatura che hanno reso famosa questa verde località, Villa Widmann Rezzonico Foscari è uno splendido esempio di Villa in stile rococò di gusto francese in posizione strategica quasi a metà strada tra Venezia e Padova.
Il complesso è formato dalla Casa dominicale aperta per visite turistiche, servizi fotografici, esposizioni e mostre, dalla Barchessa e dalle Serre che offrono spazi polifunzionali per attività business & leisure, dall’Oratorio, dal Giardino storico e dal Parco monumentale.
Il recente restauro a cura della Città Metropolitana di Venezia, ente proprietario della Villa, ha ha restituito alla fruizione l’intero compendio integrando il valore storico con moderne dotazioni tecniche.
A nord della Villa si estende il rigoglioso parco. Tigli, cipressi e ippocastani fanno da sfondo a numerose statue in pietra tenera: sono dei, ninfe, amorini, muti protagonisti del mondo arcadico. Sul lato destro, dietro alla barchessa, si apre un ampio spazio affiancato dalle Serre e ancora un romantico laghetto di creazione tardo-ottocentesca con numerosi cipressi di palude. Nelle vicinanze, si trova un gazebo in pietra con copertura in ferro battuto circondato da ippocastani, per secoli complice di incontri galanti.
Sulla destra del complesso, alla fine del Porticato della Barchessa, si trova l’oratorio gentilizio con annessi alcuni vani per il servizio liturgico. Sopra l’altare marmoreo è collocata una piccola pala rappresentante la Madonna dello Scapolare, il Bambino e i Santi. Ai piedi della tela, su di un listello di legno dorato, è impressa la data A.D. MDCCCIIC, a testimonianza di un restauro ottocentesco. Nella Chiesetta sono sepolte Elisabetta (1792-1859) e Arianna (1794-1875) Widmann che più amarono vivere in questa Villa.